Ambientazione2021-03-14T00:21:11+01:00
Ambientazione

map_1L’ambientazione di Service’s Code si divide su due mondi differenti: il nostro così come lo conosciamo ed un suo parallelo.
I mondi sono pressoché gemelli e del tutto identici se si calcola la posizione dei continenti ed i loro climi; mentre del tutto differenti se si parla di chi li popola e di tutti gli aspetti con cui le popolazioni l’hanno influenzato, quindi politica, innovazioni tecniche, storia e religione.
Alla base di questa ambientazione c’è la concezione che tutti i mondi nell’universo sono naturalmente dotati di alcune energie perenni. Queste forze vitali si manifestano nella possibilità di un elemento inanimato di dare la vita (come può essere per la terra e l’acqua) o di modificare lo stato naturale di un oggetto (come accade per il fuoco). Negli esseri viventi quest’energia è naturalmente ancora più palese.
Grazie a queste forze interiori, che da qui in poi chiameremo Energie Basilari, ad animali, vegetali ed esseri umani è permessa la vita stessa.

Tutti i mondi sono pregni di queste energie, e su uno di questi due mondi, che da qui in poi chiameremo Seconda Dimensione, sin dall’alba dei tempi gli esseri viventi hanno cercato di dominarle a proprio piacimento.

A questo scopo la seconda dimensione è dotata di un oggetto capace di interagire tra gli esseri viventi intelligenti e le energie basilari, permettendone la comunicazione. Nella Seconda Dimensione, e l’unica che lo utilizza, questo oggetto viene chiamato Iantor. Questo mondo, o dimensione, può essere accomunabile al nostro periodo medievale ma vi sono alcune differenze sostanziali che lo rendono prettamente un mondo fantasy. Gli esseri viventi che lo popolano non sono solo esseri umani, ma esistono anche elfi e chimere, e si tratta di un mondo dove a tutti è possibile affidare i propri lavori quotidiani e i propri comfort agli incantesimi invece che alle macchine o alla forza fisica. Proprio per via delle facilitazioni ottenute dall’uso della magia, la tecnica e molte scienze non si sono quasi sviluppate.
Dopo migliaia di anni di utilizzo e con l’uso smodato nella richiesta di aiuto alle Energie Basilari, la seconda dimensione ha finito con lo “scaricarsi” in modo così lento ed irrisorio che la popolazione non fece in tempo ad accorgersene. Fino a quando, nel 1983, per ragioni sconosciute il mondo non arrivò a collidere con un mondo gemello: il nostro.
La seconda dimensione si accorse dell’impatto, avvenuto non come uno scontro fisico ma come una collisione percepibile puramente a livello energetico, solo per due motivi: Il primo fu che le energie richiedibili allo Iantor crebbero enormemente nella zona di Akrem, la zona più vicina allo scontro, il secondo fu perché nelle vicinanze della città, in concomitanza con alcune zone delimitate e poi interdette, durante la gittata di un qualsiasi incantesimo si veniva scaraventati in un’altra dimensione. Un mondo molto simile eppure molto differente al tempo stesso.
Il nuovo mondo venne ribattezzato terza dimensione, giacché nella maggior parte delle religioni la prima dimensione era già da secoli identificata come il luogo in cui viene conservata la magia, una specie di limbo dimora del Dio che tutto aveva creato. Questo nuovo mondo è, per la seconda dimensione, un luogo sviluppato in modo diametralmente opposto. Un mondo che non ha mai sfruttato le Energie Basilari, ma ha sviluppato la tecnologia per arrivare al comfort che nella seconda dimensione sono stati conquistato con l’uso della magia.
Essendo un mondo vergine per quanto riguardava l’uso delle Energie Basilari, ed arrivando nella zona di azione dello Iantor, le Energie alle quali lo Iantor da quel giorno ebbe accesso aumentarono in modo esponenziale. Dapprima i salti dimensionali, che non apportavano alcun danno a chi se ne imbatteva, furono accidentali ed occasionali, ma dopo poco tempo diventarono veri e propri passaggi per centinaia di esseri viventi, ed i più tornavano dalla nuova dimensione con oggetti alieni e spesso pericolosi.
L’alleanza degli stati costieri portò la vicenda all’attenzione del Consiglio degli Stati Maggiori che capì la pericolosità di tali eventi, nonché la necessità di poter sfruttare la nuova linfa vitale magica acquisita con la collisione dimensionale. Istituì così una sezione speciale dell’esercito che si occupasse della regolazione di tali salti dimensionali e soprattutto della protezione della Seconda Dimensione da eventuali attacchi provenienti dagli abitanti del nuovo mondo. Si decise che era necessario tenere i nuovi vicini alieni all’oscuro della propria presenza per potersene proteggere, almeno fino a quando le risorse belliche del nemico non fossero ben chiare. Ben presto la sezione speciale che se ne occupava s’ingrandì e divenne la maggior potenza militare mondiale, divenendo la Intra Dimensional Shield Confederation, detta Confederazione o Shield: la sezione centrale per la difesa mondiale.
La base della I.D.S.C. nella seconda dimensione si trova nella cittadina di Akrem, mentre nella terza dimensione il quartier generale fu fondato nella cittadina di Busto Arsizio, esattamente cioè nel centro della zona in cui i due mondi collidono. Alla I.D.S.C. possono accedere solo alcuni agenti speciali scelti.
Ad oggi la Shield si occupa della difesa mondiale, dello sfruttamento delle risorse del nuovo mondo all’insaputa dei suoi abitanti che non le utilizzano, della bonifica di eventuali profughi verso la nuova dimensione e della stretta regolamentazione degli oggetti alieni nella seconda dimensione.

Recentemente lo Iantor è stato trafugato e portato nella terza dimensione. Questo ha portato la seconda dimensione a non riuscire più ad accedere alle sue proprietà di decodificazione, lasciando quindi l’intero mondo senza alcuna comunicazione con le energie basilari. Essendo lo Iantor finito nella terza dimensione, la così detta “zona calda” di collisione tra i due mondi è ancora “coperta” dalle sue proprietà, ma il resto del mondo è rimasto oscurato e quindi privo di ogni qual tipo di magia.

A questo proposito la Shield ha attuato il progetto di recupero Codice di Servizio n° 156459 per riportare lo Iantor nella sua dimensione di origine.

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